18 nov 2007

Il popolo andino

















17/11/2007 - La Paz ( Bolivia ) - 3662 mt

Difficile da spiegare questa sensazione....Ho lasciato il Brasile, una terra di cui mi sono innamorato ma dove ho sentito anche forti attriti, al limite tra forte attrazione e una certa repulsione!Nel momento in cui ho lasciato le estese terre paludose del Mato Grosso per varcare il confine della Bolivia mi sono sentito subito a casa, come se entrassi in una terra che conosco da tempo e che mi è amica e vicina... si, dev`essere l`atmosfera del popolo andino!
Queste minuscole persone che si muovono tutte di fretta con i loro grossi cappelli e le loro lunghe trecce legate sulla schiena... scendendo dalle montagne, portando al pascolo le loro greggi o caricando larghe tovaglie piene di patate e cipolle.
Un popolo pieno di umiltà e sempre con il sorriso in bocca.
Vivono sulle pendici delle montagne dove coltivano qualche povero ortaggio, lavorano tutto il giorno masticando a lungo un grosso bolo di coca, trascorrono le notti alla luce di un fuoco che serve anche a scaldarli dalle gelide notti.... questo è il popolo andino!
Da Santa Cruz mi sono diretto verso Cochabamba, attraversando una interminabile strada che risaliva le Ande orientali ricoperte dalla selva... un labirinto insidioso di giungla e banchi di nebbia...il luogo stesso dove è terminata l`avventura ed è iniziata la leggenda di un certo Ernesto Guevara. Propio laggiù è stato catturato, dopo mesi di inseguimenti senza esito, ma alla fine quelle montagne tanto inacessibili sono diventate la sua trappola mortale.
Quest`anno è, guardacaso, anche l`anniversario della sua morte... durante il viaggio ho conosciuto due antropologi peruviani che, parlando della storia del Che, mi hanno generosamente fatto dono di una t-shirt che rappresenta con orgoglio il suo volto.
I due amici mi hanno anche fatto dono delle loro conoscenze in campo storico per quanto riguarda alcuni misteri degli Inca, dello strano intreccio di cunicoli che giace sotto la fortezza di Saqsahuaman, che secondo alcuni possono portare fino alla porta de "El Dorado", e della scoperta di una nuova e sorprendente Machu Picchu, ancora più grande e affascinante di quella già popolare, e .... sapete che i misteri e le leggende mi intrigano!!!
Il paesaggio attraverso il finestrino del bus è mutato, passando da una fitta selva fino alle Ande più brulle. A Cochabamba ho fatto visita a un grazioso ecovillaggio dove ho avuto modo di conoscere Enrique, con cui ho trascorso l`intera notte di fronte al fuoco parlando della possibilità di poter andare a dare lezioni di Permacultura ai futuri studenti della sua comunità. Poi è stata la volta del Lago Titicaka. Nonostante ci fossi già stato, sentivo la necessità di tornare a visitare quel meraviglioso e gigantesco lago, dalle gelide acque, che giace a 4000 mt d`altezza, circondato dall Cordillera Real, con i suoi picchi perennemente innevati.
Che splendore!!!
Ho fatto un salto sulla "Isla del Sol", dove la leggenda vuole sia nato Inti, il mitico Dio inca del sole. Dall`isola si gode di uno dei tramonti più belli che questo pianeta possa conoscere e la notte e come stare dentro una caverna tapezzata di diamanti che luccicano, un mare di stelle brillanti a 360 gradi... Wohhhh !!! Sapevo che questa volta non potevo mancare alla visita del tempio del sole, dove ho fatto un piccolo rito con l`aiuto del S. Pedro per potermi avvicinare a Inti.
Questa volta il dio di turno mi ha ascoltato e ha subito soddisfatto le mie richieste.... addirittura in tempo record! Ci voleva propio! Ho quindi lasciato la bellissima isola al centro del lago per raggiungere La Paz, la capitale della Bolivia. Come confermavi tu Toddy e`una città che va assolutamente vista: migliaia di casupole di mattoni rossi che si arrampicano su per i piedi dei monti che circondano questa vasta vallata su cui è sorta la caotica metropoli.
Da qui è iniziata la totale confusione, per una svariata rassegna di ragioni che non vi sto ora a spiegare... sta di fatto che il viaggio è proseguito senza un vero piano... diciamo che mi sono abbandonato al corso degli eventi.
Ho preso il primo microbus che mi portava fuori città e dopo 3 ore mi sono ritrovato a Coroico, un grazioso paesino raggiunto da una lunga strada tristemente conosciuta con il nome di "carretera de la muerte" oppure come "la carretera màs peligrosa del mundo"... che fantasia sti boliviani!!!
In realtà ne ho conosciute e sperimentate di più brutte di strade, come ad esempio in Perù o in Ecuador, ad ogni modo la mala fama di questo cammino è dovuta soprattutto al fatto che spesso era percorso di notte da camionisti o autisti di bus ubriachi che distratti o mezzi addormentati finivano nel fondo del burrone a lato dell`unica corsia percorribile.
Il vecchio percorso che porta a Coroico ha infatti la più alta statistica di morte accidentale su strada, lo testimoniano tutte le croci di legno che perimetrano il sentiero.
La strada attraversa le montagne di giungla passando sotto piccole cascate che rendono ancora più complicato il cammino.
Oggi, per il bene di tutti, è stata costruita una nuova strada che giunge fino a Coroico, anche se è geologicamente più instabile e ben presto franerà completamente come dimostrano le crepe sui costoni di roccia che sormontano questo "gioiello" architettonico.
Chi vuole può comunque tentare il passo attraverso il vecchio cammino, come ho fatto io con l'ausilio di una vecchia jeep guidata da Felix, un taxista di Coroico.
Al termine della gitarella mi ha lasciato al bivio di una strada che si addentra nell`Amazonia boliviana... era già notte ed ho aspettato che fosse il caso a decidere la direzione da prendere: La Paz o Rurenabaque?
Il primo mezzo a passare per lo svincolo è stato un vecchio camion volvo che caricava qualche campesino di ritorno dalla capitale, mi sono così caricato a bordo ed ho proseguito il viaggio all`interno del cassone posteriore del camion in direzione Rurenabaque, osservando una splendida luna nascosta dietro alle sagome della foresta, sdraiato su scomodissimi sacchi di patate... in realtà questa cittadina amazzonica non l`ho mai raggiunta, perchè avvolto ancora una volta dalla confusione e dalla stanchezza degli innumerevoli cambi di mezzo, ci ho ripensato.... sta di fatto che ora mi ritrovo nuovamente nella capitale, di nuovo in marcia verso sud!

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