19 nov 2007

"LE ROTAIE DELLA MORTE"

Con milioni di km quadrati d`ombra in tutta l`Amazzonia, Santo Ribeira morì nel modo più idiota: si addormentò sotto un Hippomane, una delle poche piante al mondo capaci di ammazzare un uomo. La luce filtrata dalle foglie si scompone in raggi che colpiscono le cellule facendole impazzire. santo Ribeira fu trovato morto, gonfio all`inverosimile; se n`era andato inmeno di un`ora. Ad ogni modo quest`uomo era stato condannato a morte da una ferrovia che gli aveva segnato la vita... una ferrovia cheancora prima di essere creata aveva già cominciato a mietere vittime.
Le prime furono i fratelli Labr, che facevano i cappellai a Manaus. Vennero a sapere per caso, nel 1869, che nel cuore dell`Amazzonia, lungo il Rio Madeira, si cercavano uomini per la costruzione della "estrada de ferro". Stanchi del loro mestiere e della bruta aria che tirava a Manaus per gli sporchi affari del cauciù, accettarono la sfida.
Risalirono in canoa il fiume in compagnia di uno starno giovane, Santo Ribeira.
Una notte i 3 si addormentarono lungo la riva del fiume.
santo non si accorse di nulla ma al suo risveglio trovò 2 cadaveri decapitati. I Labra si erano addormenati con i loro coltelli ben in vista sulla cintura, il ragazzo con il fucile in mano.
Gli indios lo risparmiarono solo perchè non avevano mai visto prima un`arma da fuoco.
Molti anni più tardi Ribeira avrebbe visto, appesa alla capanna di una famiglia "shuar", una testa ridotta a pocopiù di una mela e vi avrebbe riconosciuto uno dei fratelli Labra.
Quando il ragzzo giunse a santo Antonio, la società "Madeira-Mamorè Railway" aveva da poco ottenuto la concessione per la costruzione di 364 km di rotaie lungo il corso dei due fiumi.
Santo Ribeira, che non era uno stupido, capì immediatamente che quella ferrovia non sarebbe mai stata copletata.
Lui era stato assunto soloperchè aveva tutti i denti ed era uno dei pochi a conoscere bene la zona del Madeira.
Lui aveva accettato solo per dare una lezione a Don Mario Alvarez, un boliviano che aveva costruito un impero nell`Acre e con il quale aveva un conto in sospeso da tempo per una vecchia offesa ricevuta per strada, che Alvarez nemmeno ricordava più, ma che Santo, al contrario, aveva ben impresso nella sua memoria e che ora era diventata la ragione della sua vendetta.
Alvarez, già allora ricco sfondato, aveva investito quasi tutto il suopatrimonio in azioni della "Public Work Construction", la compagnia a cui eran stati appaltati i lavori della ferrovia.
Per ribeira fu un gioco da ragazzi fomentare una rivolta nel cantiere, sempre restando nell`ombra.
nel 1873 il cantiere fu abbandonato senza che fosse stata posata neppure una rotaia.
Le azioni della "Public Work Construction" crollarono e Alvarez ci rimise le penne.
Cinque anni più tardi intervvennero gli ingegneri americani, convinti di essere gli unici al mondo capaci di voncere contro la natura.
Entrarono così in scena i fratelli Collins e santo Ribeira si aggregò a loro come caposquadra.
Il primo carico, costituito da 500 tonnellate di binari, 200 tonnellate di materiale vario e 80 uomini, giunse a bordo del Metropolis, una vecchia carretta inadatta a navigare nelle acque insidiose del Madeira, e finì così sul fondo del fiume.
Un bell`inizio al quale seguirono incidenti a catena, in parte provocati volutamente dal giovane Ribeira, in parte provocati dalla cocciutaggine degli americani.
Rifiutarono gli indios perchè selvaggi e i brasiliani perchè pelandroni. Si affiddarono allora a operai italiani e indù che alle prime difficoltà presero la via della foresta, ma dalla parte sbagliata, finendo così ancora più internamente nel labirinto verde, verso un destino impossibile da conoscere. Indios, malattie, animali feroci, fame... c`era solo da scegliere come morire. I primi 6 km di rotaie restarono fermi per parecchi anni ad aspettare, e alla fine neppure gli americani ce la fecero.
Thomas Collins inviò un disperato messaggio verso gli USA: "Impossibile proseguire - Provvedere immediatamente". A cui seguì una immediata risposta: "Abbandonare tutto!!!"... con il conseguente fallimento della società.
La signora Collins impazzì e fu ricoverata in una clinica per malattie mentali dalla quale non sarebbe mai più uscita.

Con questo bagaglio di maledizioni e sfortune nel 1903 l`impresa entrò nel trattato di Petropolis fra brasile e Bolivia: il territorio tra la riva nord del rio Abunâ e quello ovest del rio Madeira venne ceduto al Brasile in cambio della costruzione della linea santo Antonio e Gaujarà-Mirim.
In questo modo la Bolivia avrebbe avuto finalmente un passaggio che dalla rete fluviale l`avrebbe collegata all`Atlantico. La costruzione della Madeira-mamorè, già ribattezzata "Mad Madeira", era ormai diventata un obbligo politico..
Ancora una voltail futuro della ferrovia fu affidato ad un americano, il sig. Farquhar, che rilevò l`appalto dei lavori.
Ribeira, ovviamente, funominato caposquadra. Iniziarono i lavori e il 1908 fu conosciuto come l`anno dello sterminio: la baracca di legno che faceva da ospedale presto non bastò più a contenere tutti i malati. Se ne aggiunsero in breve tempo altre 4, usando le traversine dei binari per la loro costruzione. In un solo giorno furono ricoverati 25 uomini di nazionalità diverse con 39 tipi di malattie. Scoppiò l`ennesima ribellione: i pochi ancora in salute fuggirono, chi verso Porto Velho, dove li aspettavano gli agenti armati della compagnia, chi verso la foresta, dove li aspettavano le frecce degli indios, chi verso manaus con mezzi di fortuna. Iniziò così una nuova campagna di reclutamento che prometteva paghe triple.
Per la società i costi crebbero a dismisura. in un soo anno la spesa triplicò, ma Farquhar era ostinato e sulla "Mad Madeira" aveva ormai giocato il suo avvenire. Decise di proseguire a qualunque prezzo. Nel 1909 vennero posati nella giungla i primi 50 km di binari fra incredibili difficoltà. Tra i lavoratori il sesso era divenatta un`idea fissa: chi cercava di soddisfarlo nell`unica casa di tolleranza di santo Antonio se ne tornava, di norma, con una malattia in più tanto che i dirigenti decisero unbel giorno di proibire l`ingresso al bordello facendolo presidiare da uomini armati.
i piu si rifugiavano nel whisky oppure cercavano disperatamente di estrarre droghe dalle piante della foresta.
Nel 1910 venne inauguarat la stazione di jaci-Paranà, al chilometro 90.
Farquhar e i suoi in qualche modo ce l`avevano fatta!
Restavano però ancora 274 km da coprire in zone impervie.
Tra il 1910 e il 1912 vennero posati km su km di binari, gettando ponti precari e non badando troppo alla natura del terreno... l`importante era arrivare!
Verso la metà del 1912 gli operai posero l`ultima traversina: la Madeira-Mamorè poteva dirsi completata! La foresta era stata sconfitta.
Questo almeno credevano loro. La foresta in realtà si rimangiò tutto. Tra enormi difficoltà la linea dovette essere difesa dall`aggressione dell verde e del terreno. Farquhar non riuscì mai a rifarsi delle spese e fallì come era destino. Si scoprì da lì a poco che la ferrovia non serviva a niente e a nessuno, visto che nel frattempo la Bolivia aveva trovato altre strade per i suoi commerci e il mercato del cauchù brasiliano stava per collassare. La madeira- Mamorè finì per collegare il nulla al nulla.
La foresta si era ripresa tutto ciò che gli uomini avevano cercato di imporle: binari, stazioni, locomotive e incluso le vite.
Mai si saprà in quanti morirono per la "Mad Madeira", ma le cifre ufficiose parlano di 6200 vittime. la leggenda vuole che siano molte di più, un cadavere per ogni traversina.
La foresta ne risparmiò soltanto uno, affinchè potesse raccontare, ma poi alla fine chiuse il conto anche con lui.

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