4 nov 2007

Chapada Diamantina: nel regno di Jahgannath.

Questa é una storia che inizia alcuni anni fa, quando il buon vecchio Enrico Martinis, friulano Doc, di ritorno da un viaggio-lavoro in India per un suo documentario, aveva fatto apparire in CasaMasoni una piccola statuetta di legno, all´apparenza insignificante ma che in realtá nascondeva un potere immenso.
Si trattava di Jahgannath, dio indú, dio del Cosmo e perció, sicuramente non un Dio qualsiasi... non uno di quegli dei a cui sei costretto a credere senza poterlo vedere o toccare.. nó! ... un dio in carne ed ossa, o forse é meglio dire un dio di legno in persona!
In India ne esiste uno in formato gigante che ogni giorno viene svegliato, lavato, nutrito, abbellito con offerte di fiori e cosí via, fino a rimetterlo a nanna nel suo tufon gigante!
Jahgannath é un Dio tutto colorato con un piercing al naso... dopo aver creato il Cosmo ne fu tanto estasiato e stupito che rimase in posizione di abbraccio e con gli occhi spalancati per l´eternitá.
Ognuno di noi puó avere un propio dio se vuole e Jagannath ne é la dimostrazione...
...insomma questo Dio era apparso a casaMasoni alcuni anni fa, ma nessuno ci aveva fatto caso... "se solo ti avessi compreso prima io.. Dio"
Addirittura era stao rinchiuso in una vetrina impolverita assieme a un mucchio di altre statuette profane... e cosí erano passati gli anni mentre Jahgannath si annoiava dentro il mobile.
Dopo la mia laurea ho fatto piazza pulita delle mie cose e passando di fronte la vetrina Jahgannath mi ha comunicato personalmente la necessitá di uscire da quello stato di opressione e cosí é stato, me lo sono preso avvertendo CasaMasoni della mia drastica e irremovibile decisione.
Jahgannath ha alloggiato per un 6 mesi in casa mia a Cordenons e nel momento del bisogno mi ha addirittura aiutato ad uscire da una frode fiscale in cui ero caduto navigando in internet.. ma questa é un´altra storia!
Risolta la questione con i soldi ho ringraziato il mio Dio e gli ho chiesto di chiedermi qualsiasi cosa come ricompensa... la risposta é stata immediata: "Portami in viaggio con te!"
Non c´ho pensato 2 volte e ho valutato che potesse essere un´idea geniale: quale miglior compagno di viaggio che un vero Dio che ti segue in ogni dove... e cosí Jahgannath, Lord of the Cosmo, mi ha seguito per tutto il Centro America e il Sud America fino a questi ultimi giorni.
É grazie a lui che ho sempre avuto il tempo a mio favore, che non sono stato sbranato da felini o alligatori, che ho passato indenne i branchi di squali dell´Isola del Cocco, che sono riucito a fare slalom tra i pericoli di Panama, ad attraversare il difficile passo della Colombia, a scalre il Cotopaxi e resistere ai geli delle Ande, ad attraversare tutto il Rio delle Amazzoni e a scendere fino a qui... ad ogni richiesta lui realizzava il desiderio... ma era un pó di tempo che qualcosa non andava, la fortuna non mi seguiva piú come prima... lo fiutavo da tempo... forse era un messaggio che non riuscivo a decifrare.
Fino ad ora io e Jahgannath non ci eravamo mai separati, solamente quando avevo esigenza di andare al bagno.
Poi sono arrivato a Chapada Diamantina, dove tra ritardi, disguidi e sfighe varie il "meccanismo" aveva cominciato a non funzionare piú!
Tra le fantastiche montagne della Chapada un giorno stavo visitando con una guida la poco conosciuta Cachoeira da Fumaçinha, una cascata che tra diversi salti finisce con gettarsi dentro un´oscuro canyon creando un paesggio impressionante.
Io e la guida stavamo sopra il precipizio di un canyon alto centinaia di metri, propio dietro la cascata, alla ricerca di un passaggio per scendere fino al letto del fiume per cosí poter avere la cascata di fronte.
Nell´atto di scrutare verso il basso di una fenditura della roccia che sprofondava in un buco profondo tra due pareti verticali ho visto Jahgannath uscire dal mio zaino e tuffarsi nel vuoto.
Certo!!!!
So é letteralmente tuffato fuori dallo zaino!
Mi é mancato per alcuni secondi il fiato e le uniche parole che mi sono uscite dalla bocca sono state: "bisogna andare a riprenderlo ad ogni costo!!!"
La guida mi ha guardato stupito, pensando : "questo dev´essere pazzo!"
Ho spiegato molto velocemente la storia di jahgannath e ho detto che ero disposto a tutto per riaverlo, ma lui non voleva che mi calassi tra le fenditure della montagna... ovviamente non avevo minimamente valutato il rischio.. ad ogni modo, preoccupato per la mia testardaggine la guida decide di calarsi tra le rocce, dentro lo stretto canyon, nonostante il pericolo di scivolare tra i muschi delle pareti.
Quell´anfratto di roccia era la prima volta che veniva visitato da un essere umano!
La guida si é calata per decine di metri dentro il precipizio fino a raggiungere, dopo un´ora, il punto in cui sembrava che il mio Dio fosse caduto.
Le minuziose ricerche non sono servite a nulla, jahgannath non si é visto, sembra quasi che abbia voluto nascondersi...
Io sono tornato all´ostello completamente affranto per la perdita del mio miglior compagno di viaggio.
Considerando come si sono susseguiti i fatti ho anche pensato che forse Jahgannath mi abbia portato fin lí per poter fermarsi nel luogo che aveva eletto come suo regno... effettivamente il luogo é degno di un Dio.. é praticamente inesplorato, dentro le cavitá della Terra, vicino a una delle piú belle cascate del pianeta e, allo stesso tempo, una delle meno conosciute, in perfetta sintonia con la natura....
... spero propio sia andata cosí!
Altrimenti non so cosa pensare!
Ancora oggi, dopo settimane dall´accaduto, sogno il mio piccolo Dio in posizione che abbraccia l´Universo, tra le profonde spaccature della roccia, in mezzo a flora sconosciuta e raggiunto raramente da un timido raggio di sole che lo sveglia al mattino.. e immagino il giorno in cui scalatori esperti si caleranno lá sotto e lo ritroveranno accreditando maggiormente l´ipotesi di una possibile connessione tra l´antica razza asiatica con quella americana.
Io non ti dimenticheró mai Jahgannath.
Peace & Love per l´eternitá!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Peace&Love piccolo grande Jahgannath,a custodia della bellezza del creato

Toddy ha detto...

Buona fortuna, Sri Jagannath!!!

balù ha detto...

buena vita jagannath, ricordati quel che ci siam detti!

Alessandro ha detto...

Blog molto interessante. Leggendo nei tuoi post precedenti che da Leticia ti sei mosso fino a Manaus ti chiedo:

-quando dura il viaggio?
-quanto costa?
-su che tipo di imbarcazione è fatto?
-quanta gente sta nella barca?
-è sicuro/comodo?

E' che mi ispira molto, ma sempre ho trovato pareri discordanti.

Ti ringrazio.
Saluti

Masoni ha detto...

Per risponderti Alessandro:

Il battello da Leticia a Manaus é abbastanza buono, a dire la veritá il migliore che abbia trovato fin´ora.
Il viaggio scendendo la corrente dura 4 giorni, salvo imprevisti.
L´esperienza é sicuramente positivam non ho dubbi... forse puó annoiare un pochino, ma si cinosce un sacco di gente e si vive come in una grande famiglia.
E´anche abbastanza sicuro, fino a quando non ci si ferma per caricare o scaricare mercanzia e persone a un piccolo villaggio.. lí sale chiunque e bisogna dare un occhio sempre ai propri averi.
Il discorso non é lo stesso per il tratto che precede Leticia, entrando dal Perú... lí i pericoli aumentano inversamente proporzionali alle dimensioni dell´imbarcazione e alle condizioni igeniche della stessa.
Se quello che cerchi e vedere la natura nel Rio delle Amazzoni e i suoi paesaggi.. beh, meglio cambiare rotta: bello sí , ma non cambia molto nei 4 giorni!
Io, per una serie di decisioni e sfighe aggiunte me lo sono attraversato tutto... mi é piaciuto, ma é stato lunghissimo!!!

Alessandro ha detto...

Grazie per i consigli.
Sono ancora incerto se farlo o no.
Comunque sia, non potrei prima del prossimo anno.

Saluti
A presto

Pialbo ha detto...

Poverino!!! Ho avuto il piacere di aver conosciuto Jahgannath pochi mesi prima del suo tuffo verso l'ignoto. Ha accolto anche me nel suo abbraccio cosmico durante il viaggio per il nord del brasile ed ero sicuro che rimanendo vicino ad Enrico non sarebbe successo nulla di male! Quando me lo sono rivisto davanti a Montevideo ho subito chiesto "e dove hai lasciato il tuo Dio?"... povero Enrico adesso dovrai cavartela da solo!!!