17 set 2007

Espulsione!!!

17/09/2007 - Lethem (Guyana) - 480 mt

Cosa vi devo dire?
Capita anche ai migliori!!!
Ebbene si, sono stato espulso da un paese... non me l´aspettavo... e ora i miei piani dovranno cambiare.
Il programma era il seguente, dopo l´uscita dal Venezuela sono entrato per un 2 giorni in Brasile e da Boa Vista volevo entrare in Guyana, uno dei paesi meno conosciuti del Sud America...
facciamo una prova... chi conosce il Guyana? Dove si trova o per lo meno per quale motivo lo conoscete?
Visto!!!!

Avrei dovuto attraversare Guyana, Suriname e Guyana Francese, rientrando ipoteticamente in EU, visto che questúltima é territorio francese... ma cosí non é andata!
Passo dunque a spiegarvi cos´é successo.
Il Guyana quasi non ha posti di confine, l´unico esistente con il Brasile si trova a Lethem, un villaggio di pochi abitanti , che si trova dopo il fiume... ho buttato un´intera giornata per arrivare fin qua.
Fino all´uscita dal Brasile tutto bene ma quando sono apparso all´ufficio immigrazione del Guyana hanno cominciato a trattarmi come un pezzente, mi hanno riempito di domande idiote, m´hanno fatto aspettare ore fino a quando é giunto il capoccia a tarda mattinata, un grassone nero con l´aria superficiale che guardando il mio passaporto ha detto che di lí non sarei mai passato poiché il documento era rovinato e non lo poteva accettare... "Cerchiamo di ragionare!" , gli faccio io... ma non cé´stato propio verso, non ne voleva sapere.
L´ho pregato di sorvolare su una sciocchezza come quella, visto che dopo tanti confini, il passaporto poteva anche rovinarsi un pó e dopo tutto gli altri stati non me l´avevano fatta pesare.... ma nulla, di lí non si passava.... mi ha anche fatto accompagnare da un ufficiale per espellermi da quel piccolo paese che non conta nemmeno un milione di abitanti... e sembra che non ne vogliano vedere nemmeno uno in piú!!!!
Sto imbecille!!!!
Cosí ora mi tocca tornare in Brasile e valutare un piano nuovo (el plan B).
Sono tanto arrabbiato che mi é addirittura venuta l´ispirazione per una stupida poesia... si chiama
CICCIONE MALEDETTO!!!

CICCIONE MALEDETTO!!!

Oh ciccione maledetto
che quel giorno ti sei alzato con la luna storta dal letto,
io soltanto volevo visitare il tuo piccolo paese
ma tu hai rifiutato il mio passaporto a mani tese,
ti ho pregato, scongiurato, implorato di lasciarmi passare
ma tu con arroganza le spalle mi hai voluto voltare,
vorrei schiaffeggiarti di fronte a tutti
ma mi sa che poi qualche pallottola me la butti,
con la coda fra le gambe mi vedo costretto a partire,
zitto zitto e a testa bassa devo subire,
tu dall´alto di quei gradini mi guardi con superioritá
ma che sei un imbecille lo san tutti, é la veritá!
Mr Browne é il tuo nome sulla targhetta
e propio a te rivolgo la mia poesia maledetta.
Sei stato veramente molto scortese,
giá le mie cose me le son riprese
ora al Brasile faccio ritorno
dove sanno accogliermi con il calore degno di un forno,
probabilmente mai piú tornero qua
visto che tu mi hai tolto l´unica possibilitá,
ma prima di andarmene ti voglio augurare
di patire grandi pene ad ogni atto nel defecare.
Oh ciccione maledetto,
la tua uniforme non basta a darti rispetto.
Che tu sia espulso dall´ufficio del Guyana
e messo a radere pecore per produrre scarsa lana,
che tua moglie scappi con un altro tizio,
che al tuo sedere si stringa l´orifizio.
Questo é quanto mi auguro con le mani sul petto,
oh ciccione maledetto!!!

El Salto Angel

Nel 1920, mentre effettuava un volo di dimostrazione in Sud America, James Angel fu costretto a realizzare un atterraggio d´emergenza su un altipiano andino a 3.500 mt d´altezza, a causa di un avaria al motore. Jimmy riuscí presto a ripartire grazie a una riparazione eseguita servendosi della suola delle sue scarpe. Da quel giorno la sua fama lo precedette ovunque si muovesse. Un giorno, quando il pilota nordamericano si trovava a Panama, fu raggiunto da un´anziano uomo, suo compatriota, che si presentó proponendogli uno strano affare, si trattava di effetturare un volo ben remunerato con un pericolso atterraggio in un luogo segreto a sud del Rio orinoco, in Venezuela.
Jimmy non dette molta attenzione alle parole dell´anziano e per toglierselo di torno gli disse di sí a patto che pagasse in contanti una somma pari a 5.000 $, una cifra che presumeva improponibile.
La sorpresa di Jimmy fu grande quando al mattino seguente l´anziano signore bussó alla sua porta con alla mano l´assegno da 5.000 $. Uomo di parola, Jimmy accettó definitivamente l´offerta e pochi giorni dopo i due si rincontrarono in un luogo prestabilito nello stato sudamericano.
Angel effettuó volo e atterraggio senza nessuna difficoltá su una piccola savana in cima di a promontorio di circa 2.600 mt. Lí dovette aspettare per circa due giorni il suo compagno di viaggio, dopo che questo si era dileguato nel nulla. Al suo ritorno l´anziano uomo era carico di pepite d´oro trasportate all´interno di alcuni sacchi.
Lo stesso giorno i due tornarono direttamente a Panama e nonostante tutta questa storia fosse alquanto sorprendente, presto Jimmy si dimenticó del tutto, preso da 1000 nuove avventure da pilota.
Quattordici anni dopo il destino decise che i due uomini si rincontrassero a bordo di un treno... i 2 parlarono dell´ormai lontano viaggio vicino all´Orinoco. L´anziano chiese a Jimmy se fosse diventato rico in seguito a quel avvenimento e il piolta rimase un po´sconcertato per quella domanda... l´anziano chiarí che quella piccola savana sull´altura dove Jimmy era atterrato si trattava dell´unico El Dorado esistente di cui i conquistadores tanto avevano parlato nel passato: l´oro si trovava direttamente sulla superficie del suolo, non serviva nemmeno scavare. L´anziano aveva immaginato che Angel, avendo notato l´abbondante carico d´oro con cui lui aveva fatto ritorno, fosse tornato per propio conto sul posto per cercare le ricchezze che nascondeva.
Ma non era nadata cosí!
Correva l´anno 1934 e Angel tornó immediatamente in Venezuela per trovare il famoso El Dorado. Assieme a sua moglie Maria racimolarono tutti i risparmi dell´impresa e decisero di tornare a cercare quel luogo segreto a bordo dell´aereo "Rio Caroni".
Dal ritorno in Venezuela Jimmy aveva effettutao molti voli ma non era mai riuscito ad incontrare nuovamente quella piccola altura. Una mattina, durante uno di quei viaggi Jimmy notó un´enorme cascata che sgorgava da un´alta montagna, secondo i suoi calcoli si trattava di un salto di circa 1000 mt... se i suoi calcoli non sbagliavano quella doveva essere la cascata piú alta mai vista al mondo!
Le spedizioni proseguirono alla ricerca dell´oro fino a quando Jimmy riconobbe sull´Auyantepuy un paesaggio che gli ricordava quello del lontano viaggio.
Il 9 ottobre del 1937 effettuarono l´atterraggio sulla meseta del promontorio, ma questa volta con piú problemi del previsto, i passeggeri saltarono fuori dal portello anteriore per uno schianto delle ruote del veicolo su un terreno tortuoso, salvandosi per miracolo.... l´aereo era fuori uso e la radio pure.
Con i pezzi delle ali dell´aereo scrivettero a caratteri cubitali "ALL OK" e con una freccia indicarono la direzione che avrebbero preso per cercare di uscire dal luogo dell´incidente. Dopo quell´odissea, James Angel trascorse un breve periodo in Venezuela per poi ritirarsi a vivere a Panama, dove morí nel 1956. Il suo ultimo desiderio fu di spargere le sue ceneri sopra il luogo che tante avventure gli aveva fatto vivere.
Sua moglie Maria lasció cadere la nube di ceneri propio sopra il Salto Angel, cosí nominato per il suo celebre scopritore, riportando il suo defunto marito al luogo che tanto aveva amato... ma del El Dorado... nulla!!!
Oggi l´unico modo per visitare la cascata piú lunga del mondo é affittare un piccolo bimotore e giungere al villaggio indigeno di Canaima, da dove partono le escursioni organizzate. Da Santa Elena mi sono spostato a Ciudad Bolivar dove mi sono precipiotasamente diretto al piccolo aereoporto, lí ho incontrato diversi tizi che cercavano di farsi concorrenza per offrirmi il tour piú economico. Dopo una breve riflessione al bagno, prima di uscire dalla toilette incontro un giovane che mi stava pedinando che dice di lavorare per conto di suo zio e che sarebbe in grado di offrirmi il miglior prezzo per il Salto Angel, riesco quindi a fargli spremere la somma ai minimi termini e mi ritrovo presto su un vecchio aereoplano destinato al trasporto viveri per Canaima, seduto propio di fianco a un anziano pilota, che dice di chiamarsi José Giuseppe, il quale fa partire la "carretta" con due pugni sul cruscotto. L´aereo parte e José non sembra preoccupato del volo, si legge infatti nel frattempo metá del giornale che io avevo fregato al bar dell´aereoporto...ad ogni modo arriviamo a destinazione sani e salvi.
Il Salto Angel durante la stagione delle piogge e´una cascata di dimensioni indescrivibili, un salto d´acqua che precipita da quasi 1 km d´altezza, direttamente dalle nuvole, fino a terra, dove inconra la foresta e si perde a formare un turbolento fiume.
Per raggiungerlo é necessario perdere una giornata di viaggio dall´accampamento base di Canaima. La cascata si nasconde all´interno di un labirinto intricato le cui mura sono costituite dalle pareti verticali delle montagne e il cui corridoio é segnato da un fiume che si perde in mezzo ai meandri della foresta... é necessario scendere piú volte dalla canoa per evitare le turbolente acque delle rapide, proseguendo a piedi in mezzo alla giungla fino a quando si viene avvolti da un nuvola di pioggia trasportata dal forte vento spazzato dalla caduta dell´enorme massa d´acqua... alla vista del salto lo spettacolo ti toglie il fiato, senza permetterti di pronunciare una sola parola ... e si puó aprezzare nel profondo la forza e la bellezza della natura in tutto il suo splendore!!!
Magnifico!!!

Alla ricerca dei diamanti















Dopo soli pochi giorni a spasso per la Gran Sabana ho raggiunto la certezza di trovarmi in una delle terre piú ricche del pianeta, almeno dal punto di vista minerale.
In Ecuador, qualche mese fa, avevo fatto l´incontro con un artigiano di origine cilena e sposato da tempo con una colombiana, che mi aveva svelato l´esistenza di alcune miniere di oro e diamanti vicino alla comunitá del Pauji... in realtá qua ovunque uno si giri incontra virtualmente una miniera di qualche prezioso minerale.
Mi aveva confidato la possibilitá di poter lavorare assieme ai minatori per poter ottenere qualche diamante o pepita d´oro a un modico prezzo... l´idea mi aveva affascinato e cosí, visto che mi trovavo da queste parti ho deciso di andare a fare una visitina alla comunitá del Pauji, una specie di comunitá ecologica mal organizzata, costituita di singole case sparse su un enorme area di propietá indigena e di grande valore per i ricchi possedimenti del sottosuolo. Me lo ha dimostrato Juan, un artigiano indigeno che mi ha fatto vedere i diamanti che ha trovato mentre lavorava la terra per piantare un pó di lattuga....
cazzo... perché a Cordenons non si trovano diamanti?
Io fin´ora ho trovato nel mi orto solo pezzi di LEGO o vecchi soldatini di plastica... se tutti quei pezzi che sono riemersi dalle zolle di terra durante questi anni fossero stati diamanti od oro mio padre sarebbe giá milionario!!!
Juan era appena tornato con un suo amico da un´escursione a una grotta ad alcuni giorni di cammino da lí, molto probabilmente era la prima volta che la grotta vedeva la presenza di un uomo ed il suo pavimento si presentava completamente ricoperto di cristalli di quarzo di ogni forma, colore e dimensione, una meravilgia unica... chiaramente Juan non ha voluto rivelarmi la posizione di quel magico luogo.
Avevo anche sentito dire che da quelle parti era facile avvistare UFO... "bohhh, sará!", ad ogni modo ho deciso di andare ad indagare personalmente... mi sono cosí portato dietro la mia piccola tenda e mi sono incamminato per il sentiero che porta fino all´"Abismo", una catena montuosa che finisce a precipizio sulla foresta amazzonica, propio al confine tra Venezuela e Brasile... ho montato solo soletto la tenda nel freddo della notte, propio al limite del burrone, ma nessun UFO. In compenso il panorama all´alba, con il suo velo di nuvole sopra la foresta che si perde in lontananza meritava la pena. Ho ripercorso il sentiero in senso contrario, incontrando una grnade varietá di orchidee, finoa giungere alla "Poza Esmeralda", una piccola cascata che forma una piscina color verde smeraldo dove é possibile tuffarsi da 6 metri d´altezza. Al ritorno a casa di Juan ho conosciuto due minatori che si sono offerti di portarmi alla loro miniera "personale" vicino al fiume, inghiottita nella foresta e farmi lavorare un pó (mica scemi) sotto una scrosciante pioggia alla ricerca dei leggendari diamanti, ho trascorso 2 giorni sulle tracce delle pietre preziose... ne volevo una perché come dice De Beers: "un diamante é per sempre!"... ma nulla di fatto... nessun diamante é emerso dalle rocce, in compenso abbiamo trovato un pó di briciole d´oro, ma poca cosa... questa volta la fortuna non é stata dalla mia parte, mi sono dovuto accontentare del quarzo!
Sará per la prossima volta amici!


Mapa de Venezuela

Spedizione al Roraima



Questa storia inizia alcuni anni fa in Romania
Mi trovavo con Katja in visita di Oana, un´amica conosciuta ai tempi dell´erasmus in Spagna.
Stavamo pranzando con la sua famiglia seduti a tavola ma nonostante il mio grande apetito la mia attenzione era stata rapita da un programma della National Geographic Channel alla televisione... si trattava di un documentario che presentava la difficile spedizione di un gruppo di scienziati e scalatori che doveva attraversare la giungla guyanese per la durata di un mese per giungere alla sommita´di uno strano monte piatto, praticamente sconosciuto, facente parte dello "scudo guyanese", su cui l´evoluzione della vita aveva preso una strana "piega" e per questa ragione meritava di essere studiata piú da vicino.
Io ero rimasto sconvolto dalla visione di quello strano paesaggio e mi ero ripromesso che avrei dovuto fare qualcosa per riuscire a vederlo con i miei stessi occhi, chissá... magari diventare scalatore proffesionista e cominciare a scalare pareti come quelle lassú...
Oggi so che quasi sicuramente quella montagna dovrebbe trattarsi del monte Roraima e che per scalarlo non sono necessarie corde e tende appese alle pareti, né un mese attraverso la giungla, ma che esiste un passaggio piu´facile.... come sempre la National Geographic cerca di complicarsi la vita!!!!
Ad ogni modo da quel giorno in Romania il Roraima era diventato, senza saperlo, uno degli "highlights" di questo viaggio sudamericano... bastava solo sapere dove era ubicato quello strano monte...
Ed eccolo lí, il monte Roraima, uno dei tepuis piú belli dello scudo guyanese, si trova giusto al confine tra Guyana, Venezuela e Brasile, in un´area ancora rivendicata da ciascuno dei 3 paesi. L´accesso alla sua superficie piana, nonostante la National Geographic si fosse impegnata per farmelo credere, non si trova dalla parte del Guyana, bensí dal lato del Venezuela.
Esistono anche tour che al giorno d´oggi ti possono portare fino alla sua cima, ma come al solito io ero in cerca di qualcosa di un pó piú originale... e cosí eccomi ancora una volta nelle vesti di organizzatore di spedizioni.
Avevo sentito dire che in quei giorni c´erano altri 2 viaggiatori in Santa Elena che cercavano la stessa "esperienza" e cosí mi sono messo a fermare gente per la strada... non é stato necessario fare grandi figure di merda, perché ormai credo di aver acquisito un certo fiuto per queste cose, e al primo tentativo, dopo un rapido incrocio di sguardi, ho fermato propio le persone giuste di cui avevo sentito parlare... com´é piccolo il mondo!
Dopo 5 minuti di presentazioni ci siamo seduti a un tavolo per scolarci qualche fresca "cervecita" e abbiamo cominciato ad organizzare il nostro viaggio nei minimi dettagli, riuscendo perfino ad incontrare altri 2 ragazzi per ammortizzare le spese... nessun portatore sfruttato e mal pagato, tutto portato sulle nostre spalle... tende, cucina da campo, viveri, acqua... il minimo indispensabile per una spedizione di 6 giorni e ovviamente una guida indigena esperta che ci accompagnasse fino alla cima.
Tutto pronto in un giorno e mezzo!!!
Abbiamo cosí camminato attraverso verdi praterie, seguiti da nubi di farfalle color limone, abbiamo attraversato le rapide dei fiumi fino a giungere ai piedi delle pareti verticali del Roraima e da lí abbiamo seguito un impervio sentiero attraverso la giungla che si arrampica su per il monte fin dove riesce, passando sotto le piccole cascatelle che si formano con le piogge delle notti precedenti e che si buttano a precipizio giú per il dirupo.
La fatica si é ovviamente fatta sentire ma ne é valsa completamente la pena.
Lassú tutto cambia, il paesaggio diventa surreale... non avevo mai visto nulla di simile!
Piante mai viste, formazioni rocciose che creano stranissime forme, immensi giardini fioriti dai mille colori, strani piccoli insetti ed anfibi tutti di color nero per difendersi dalle intense radiazioni UV, sentieri, pozze naturali e cascate tapezzate di quarzi ed altri preziosi cristalli che sbucano da ogni punto............ incredibile davvero!!!!!!
Senza parlare del suggestivo panorama che si gode all´alba: l´umiditá della foresta ai piedi dei tepuy forma una densa nebbiolina che comincia ad alzarsi infrangendosi contro le pareti dei monti... Wauuuuuuhhhhhhhhhh !!!!!!!!!!!!!
Sono stati 6 giorni super intensi e che sicuramente ricorderó per i resto della mia vita... devo dire inoltre che il gruppo non si deve essere formato per caso... parlo soprattutto della presenza di Mauritz, un ragazzo tedesco che vive da tempo in Austria interessato all´aspetto educativo di un ipotetico ecovillaggio... con lui ho passato nottate intere sotto le stelle e lunghe ore di cammino a parlare dei sogni e di possibili futuri progetti. Sono quasi sicuro che presto ci rincontreremo!
E cosí si conclude un piccolo sogno iniziato tanti anni fa durante un´altro bel viaggio a spasso per il pianeta.

La Gran Sabana

11/09/2007 - Santa Elena de Uairen (Venezuela) - 500 mt

La traversata del Rio delle Amazzoni e' terminata a Manaus, la capitale amazzonica del Brasile, al centro dell'immensa foresta, una citta' cresciuta nello splendore e nella ricchezza grazie alla raccolta del prezioso cauchu', ma che dopo la sua sostituzione con i derivati del petrolio e' caduta nella decadenza. Una citta' caotica che si espande ogni giorno di piu' con nuove favelas, togliendo aggressivamente spazio alla foresta. Quel che rimane del suo antico splendore e' un grande porto fluviale, centro di migliaia di scambi commerciali ed affari di ogni genere e il suo bel teatro dell'opera, costruito con marmi italiani e sullo stile dei piu' sfarzosi palazzi europei. Ho avuto occasione addirittura di assistere all'opera in questo meraviglioso monumento brasiliano. Ci sono andato con Luca, un amico con cui ero in contatto da molto tempo e con cui avrei dovuto incontrarmi a Maues, poco piu' a valle del Rio, ma che per una serie di casualita' ho incontrato al molo dei battelli mentre una marea di gente mi stava marciando contro.. l'ho intravisto tra la folla e l'ho raggiunto in tempo. In realta' il programma era di raggiungerlo direttamente a casa sua e di lavorare per un breve periodo nella sua impresa, ma una serie di ritardi accumulatisi durante il tragitto mi hanno costretto a rimandare questa esperienza a data da destinarsi. Ad ogni modo il tempo trascorso con lui e' stato piacevole ed interessante, immersi in lunghi discorsi che mi hanno dato la certezza che presto ci rivedremo... colgo l'occasione per ringraziarlo ancora una volta per la sua enorme gentilezza.
Da Manaus sono risalito a nord e dopo 18 ore di bus attraversando la selva sono giunto in Venezuela. Mi trovo nella Gran Sabana, una regione pianeggiante molto vasta, interamente ricoperta da erba e di estrema bellezza. Un paesaggio che ricorda da vicino l'Africa... e c'e' anche un motivo, ma ve lo spiego fra poco!
L'area e' scarsamente popolata, l'unica cittadina di una certa importanza e' Santa Elena, mentre il resto della regione e' abitata dalle popolazioni indigene Pemon.
Fino a non poco tempo fa questa zona era inacessibile via terra. Poi, nel 1973 e' stata progettata la strada di connessione tra Santa Elena ed El Dorado, completata solo nel 1991, ed ora e' possibile accedere a uno dei paesaggi piu' spettacolari della Terra. La vera attrazione della Gran Sabana e' costu¡tuita dalle enormi montagne piatte chiamate "Tepuis". Esistono oltre un centinaio di questi tavolati che ricoprono un'area che si estende dalla Guyana e dal Brasile fino al confine con la Colombia. Da queste montagne che sembrano essere state tagliate orizzontalmente cadono a precipizio enormi cascate che si perdono nella foresta sottostante. Nascosta in questo labirinto di montagne c'e' anche il Salto Angel, la cascata piu' alta del mondo.
L'origine dei tepuis ha una storia tutta sua ed e' tanto antica quasi quanto il nostro pianeta.
Il tutto risale a quando Africa e Sud America erano unite a formare un unico supercontinente chiamato Gondwana. Attraverso alcune speciali tecniche radiometriche, infatti, si e' potuto determinare che le roccie intrusive trovate nei tepuis facevano parte di un antico sistema montagnoso del Gondwana. Successivamente Africa e America si separarono e il sistema ando' erosionandosi grazie all'incessante forza dell'acqua e del vento i quali trasportarono i suoi resti sopra il "Escudo Guyanes". Tra queste montagne si incontrano alcune delle rocce piu´antiche della geocronologia del nostro pianeta, appartenenti al periodo Precambrico, e che risalgono a circa 1500 - 2000 milioni di anni fa. In pratica, visto che ogni montagna e´separata l´una dall´altra ed e´ isolata dalle vallate sottostanti da centinaia di metri di pareti verticali, qui la flora e la fauna si sono evolute differentemente su ciascuna di queste alture.
Questo e´un piccolo paradiso per i botanici e gli studiosi di insetti, che ad ogni esplorazione riportano la scoperta di nuove e sconosciute specie, prendete ad esempio Oreophynella quelchii, una minuscola rana di colore nero che popola il monte Roraima, una specie molto antica che qui e´riuscita a conservare molte delle sue caratteristiche primitive e che e´relazionata molto di piu´con le rane africane che con quelle sudamericane. Si presume che questo piccolo anfibio vivesse gia´prima dell´arrivo dei dinosauri ... una specie di pezzo d´antiquariato raro ancora vivo vegeto.Tra la flora si sono scoperte decine di piante insettivore che riescono a sopravvivere nonostante le difficili condizioni climatiche di questi luoghi.
Queste terre evocano un senso di mistero e di attrazione per molti, esiste una grande energia che ha attirato negli anni persone di tutti i tipi, lo dimostrano le numerose comunita´che sono cresciute nel corso del tempo attorno a Santa Elena, templi, chiese, centri di aggregazione di ogni tipo e religione.
Sara´ forse per i numerosi avvistamenti di UFO che ci sono stati qua attorno... piu´del 70% della popolazione, infatti, sarebbe pronta a giurare di averne visto almeno uno da quando e´ venuta a vivere qua...
Sara´ forse per le enormi ed incalcolabili ricchezze che si trovano tra la roccia di queste terre... sono numerosissime le miniere di ferro, oro, diamanti, quarzo ed altre pietre preziose... incluso e´stata scoperta la abbondante presenza di uranio... e ottenere tutto questo non e´nemmeno troppo difficile, ma ufficialmente nulla di tutto cio´si potrebbe prelevare visto che ci si trova in una delle piu´grandi aree indigene del continente americano...
Sara´ che qui la corruzione e il contrabbando vivono indisturbati...
ad ogni modo cé un sacco di gente che e´giunta qui con l´idea di fermarsi qualche giorno e poi ci si e´fermata la vita intera.
Questo luogo e´veramente suggestivo e merita decisamente un po´piu´di tempo per essere descritto.




Questo è uno dei preziosi quarzi color arancio che si trovano nella ricca regione della Gran Sabana.
Sembra un pò la sacra pietra di "Indiana Jones e il Tempio Maledetto"!!!