13 ago 2007

sulle tracce del Paititi









13/08/07 - Lima - 10 mt

Di ritorno a Lima, dopo 20 ore di bus e diverse giornate di cammino per raggiungere la citta' sacra agli Incas.
La via alternativa aperta un anno fa dal dott. Chiaretz si e' rivelata affascinante. Dopo essere partiti con uno sgangherato bus notturno dal Cusco siamo arrivati a Santa Maria, un minuscolo paesino ancora avvolto dalle tenebre e, visto che l'interminabile viaggio a bordo di una "camioneta" (stretti come polli in gabbia) ci ha messo voglia di camminare (con l'Annalisa che si e' addormentata sulle grosse gambe di una campesina della zona), giunti a Santa Teresa quando il sole non si era ancora alzato, siamo partiti assieme ad Ignacio (un cileno conosciuto sul veicolo pubblico) verso le acque termali nascoste sulle rive del Rio Urubamba, a 40 minuti dal paese.
Da Santa Teresa siamo poi partiti alla volta di Aguas Calientes, lanciandoci verso l'altra sponda del fiume e delle sue ripide con l'aiuto di una "gabbia" appesa ad un cavo d'acciaio, ci siamo trascinati lungo una strada polverosa ai piedi delle montagne fino a raggiungere i binari del treno, che abbiamo percorso per ore in mezzo alla foresta fino a giungere per la notte alla nostra meta. Non contenti a notte fonda ci siamo alzati per scalare la montagna sulla quale giace Machu Picchu.
Le rovine sono apparse alle prime luci del sole piu' belle che mai.
Anche qui, come grandi esploratori, abbiamo messo da parte la stanchezza e la pigrizia e ci siamo avventurati attraverso sentieri poco conosciuti su' e giu' per i picchi che sovrastano queste rovine, recentemente nominate come nuova meraviglia del mondo.








Ed e' propio da questo misterioso luogo che riparte il mito de "El Dorado".
La leggenda vuole che poco prima dell'arrivo dei "conquistadores" nella capitale inca, il re dell'Impero del Sole avesse ordinato di caricare tutto l'oro di Cuzco sulle schiena di centinaia di lama e che questi fossero condotti in una citta' nascosta, nell'impenetrabile foresta orientale, in una localita' segreta e misteriosa... la citta' incantata di Paititi.
Se Paititi e' solo una leggenda o effettivamente quella citta' sperduta nella selva, rifugio degli incas di fronte l'avanzata spagnola, e' il luogo dove si nasconde un'immensa quantita' di oro accumulato dalla nobilta' dell'impero, rimane un enigma ancora da scoprire.
Il mito di Paititi o del Gran Dorado costitui', per molti secoli, una specie di tomba nella quale si seppellirono molte vite e fortune sperperate per il suo ritrovamento.
Il regno del Paititi sarebbe stato una specie di congiunto di citta' connettate da una rete di tunnels andini, che servi' come ultimo rifugio per i sopravvissuti dell'impero inca.

Machu Picchu fu scoperto nel 1912 dal nordamericano Hiran Bingham, mentre era alla ricerca del Gran Dorado. Si racconta che dopo diversi giorni di ascensione attraverso una fitta foresta piena di pericoli, percorrendo ponti sospesi fatti di corde, la spedizione di Bingham raggiunse quello che oggi si conosce come Tomba Reale. Lo stupore dei membri del gruppo fu totale, poiche' nonostante l'intricata vegetazione che le coprivano completamente, gli esploratori compresero immediatamente che quello che avevano sotto gli occhi non erano rovine comuni.
In realta' per l'archeologo nordamericano El Gran Dorado non si chiamava Machu Picchu ma Vilcabamba. Questo era per Bingham il nome della citta' fondata dagli Incas fuggiti da Cuzco.
"Chi aveva progettato e costruito quel complesso di precisione, bellezza e funzionalita'?"
"Quali ingegneri avrebbero potuto alzare una citta' che dopo 5 secoli di abbandono e devastazione aveva perso solo i tetti di paglia delle case ?"
Quel giorno Machu Picchu comincio' a convertirsi nel misterioso emblema di un popolo che, senza conoscere la scrittura ne' la ruota, costrui' un impero che si estendeva per 3.680 km.
"Cosa significava per loro quella citta' costruita a 2.300 mt di altezza , nelle pareti orientali delle Ande ?"
Machu Picchu poteva essere considerata una spei di residnza reale o religiosa, dominata da terrazze e scalinate di templi, palazzi e osservatori astronomici.
Seduta su una pendenza montagnosa fianchggaiata da precipizi verticali, Machu Picchu si converti' in un territorio virtualmente inacessibile per qualsiasi nemico dell'epoca. Un'altro enigma che svelo' Bingham fu il ritrovamento di una gran moltitudine di oggetti di pietra e bronzo, pero' nulla di oro o argento, il quale consisteva in una contraddizione per una citta' destinata a nobili e sacerdoti.
L'assenza non poteva neanche essere attribuita al saccheggio spagnolo, visto che i conquistatori non l'avevano mai scoperta.
Tra tutte le teorie abozzate fino ad oggi ce n'e' una che sostiene che la casta sacerdotale, guidata da oracoli che predicevano tempi oscuri, decise di abbandonare la citta' sacra molto tempo prima che gli Incas lasciassero Cuzco, e che forse sia stata propio questa casta e parte della nobilta' a fondare successivamente Paititi.

Cinque anni fa, durante il mio primo viaggio in Peru', ho deciso di raggiungere la citta' di Puerto Maldonado, in piena foresta Amazzonica, sulle rive del Madre de Dios, percorrendo le centinaia di chilometri che la separano da Cuzco a bordo di un camion che trsportava frutta. Ci sono voluti 3 giorni per attraversare la foresta e il viaggio non si e' presentato a corto di imprevisti. Il secondo giorno di viaggio il camion ha forato, propio al centro della stretta strada sterrata che costeggiava le ande orientali ricoperte di intricata vegetazione. Mentre il camionista cercava di sostituire la ruota forata io scambiavo qualche parola con Juan, un tizio che era salito a meta' del percorso. Non mi ricordo come ma eravamo finiti a discutere dei misteri degli Incas e della leggenda de "El Dorado".
Secondo Juan, a pochi giorni di barca dal luogo dove ci eravamo fermati accidentalmente, si trovava un gigantesco complesso di rovine, scoperto da poco e che secondo le indiscrezioni si trattava della leggendaria Paititi. Devo ammettere che la conversazione mi aveva affascinato ma non avevo creduto totalmente alle entusiasmanti parole dell'indio.

Il 26 di luglio del 2002, la stampa mondiale rivelava la notizia che avrebbe commosso la societa' scientifica, specialmente gli archeologi: una spedizione comandata dall'italo-polacco Jacek Palkiewicz e integrata da 30 scienziati, aveva raggiunto la mitica Paititi. Dopo 21 giorni di cammino per le profondita' della foresta amazzonica, la spedizione aveva incontrato alcuni segni tra la vegetazione, che potevano svelare la presenza di cio' che i conquistadores avevano perseguito in modo ossessivo per secoli.
Il 30 di giugno del 2002 gli scienziati polacchi, italiani, russi, argentini e peruviani che integravano la spedizione capitanata da Palkiewicz partitono verso il parco nazionale del Manu, ubicato tra i dipartimenti del Cuzco e di Madre de Dios.
La scoperta di quei giorni confermava diverse teorie. Per esempio che la citta' si trovava a 10 giorni di cammino da Cuzco, l'antica capitale imperiale. Inoltre che Paititi era stata costruita vicino a un gran lago.
Per ultimo, gli specialisti dell'Universita' di san Pietroburgo che integravano la spedizione assicurarono che effettivamente sotto al lago esisteva una rete di caverne e tunnels tale e quale come era stata descritta dai cronisti dell'epoca.
Ad ogni modo il risultato finale ancora non si conosce. I lavori andranno avanti per anni e fino ad oggi Palkiewicz e i suoi uomini sono riusciti a portare alla luce costruzioni che fanno supporre che il sito cominciava ad essere abitato dagli Incas quando i conquistatori arrivarono, attorno al 1532.
Il tempo dira'.....

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci siamo lasciati questa mattina sul ciglio di una delle tante strade trafficate e rumorose di Lima... Ti auguro buon proseguimento lungo il cammino della scoperta e della conoscenza di questo affascinante continente, querido. Y ojo a las mariposas... Annalì

Masoni ha detto...

Mi mancherai un sacco!!!!
... y no te olvides que tu eres la mariposa mas hermosa!!!
Mi e' uscita pure la rima.... ma chi sono!!!!

Anonimo ha detto...

Tutto ok vero? Qui arrivano le notizie del terremoto, spero che tu stia bene!!
Rossella

Anonimo ha detto...

Terremoto??ho anche mandato una mail...fatevi sentire!

Ciccio

Anonimo ha detto...

tutto bene laggiù? dateci notizie!

Masoni ha detto...

Tranquilli ragazzi!!!
A Pucalpa il terremoto si e' appena sentito ed io, trovandomi su una barca, non me ne sono nemmeno accorto.
A Lima la scossa si e' sentita eccome ma l'Annali' l'ha avvertita solo come un problema agli ammortizzatori della combi su cui stava viaggiando...
Ben diverso e' stato lo shock per gli abitanti di Ica, che ha segnalato fin'ora un numero complessivo di 337 morti e oltre 800 feriti.
Una specie di catastrofe per la citta' del deserto peruviano!!!

Anonimo ha detto...

Ciao,ho visto che avete molte esperienze riguardanti il peru'.
Mi piacerebbe andarci intorno a marzo/aprile e vorrei starci un mesetto .. (viaggerei solo e completamente all'avventura come al solito) qualcuno di Voi potrebbe contattarmi ? Vorrei chiedere un po' di cose e non c'e' niente di meglio che chiedere a dei viaggiatori !!
Grazie mille,Matteo. (mandatemi una mail !! matteo@mdnet.it)