20 ago 2007

AMAZZONIA

20/08/2007 - Iquitos - 100 mt


Il viaggio sta cominciando a farsi faticoso e pieno di imprevisti, ma questo fa parte dell'avventura.
Mi trovo a Iquitos, in piena Amazzonia, una citta' che ha il record di essere la piu' grande del mondo senza poter essere raggiunta da strade... se e' vero che qualsiasi strada porta a Roma al contrario non c'e' nemmeno un sentiero mal segnalato che ti porti a Iquitos!
Se ci vuoi arrivare prendi un aereo oppure, se hai tempo da perdere, prendi un battello che solca il fiume.
Da Lima sono salito su un bus della TRANSAMAZONICA, che suona bene, ma scordatevi completamente di prenderlo se volete raggiungere Pucalpa, la citta' portuale sul rio Ucayali.
Le ore previste per il viaggio erano 20, ma siamo arrivati con 8 ore di ritardo per diverse avarie al motore, al radiatore, alla pompa di non so bene quale parte de " la cafetera", come e' stato ribatezzato il bus dagli stessi passeggeri, ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Cafetera perche' il mezzo si sara' fermato una decina di volte a causa di un gyser di vapore che usciva dal motore ed entrava direttamente nel corridoio bagnando i passeggeri delle prime file.... sembrava ci fosse la speranza di cambiare questo catorcio ambulante con un bus migliore a TingoMaria ma sti "pendejos" di conducenti non ne hanno voluto sapere e cosi' sono arrivato a Pucalmpa verso le 15, giusto giusto per imbarcarmi sul "Don Segundo", il battello a 4 piani in partenza per Iquitos... "giusto giusto sti cazzi !!!" - dico io -... visto che alle 17, ora prevista per la partenza, ci hanno avvisato che il battello sarebbe partito il giorno successivo alle 13:30 a causa del livello troppo basso delle acque del fiume.... come se non l'avessero saputo gia' in partenza.
La realta' e' che sti battelli li devono far partire pieni per poterci guadagnare il piu' possibile.
Gia' dalle prime ore del mattino arrivano orde di persone che si portano dietro la "casa intera", casse di frutta e verdura, piccoli e grandi elettrodomestici, pentoloni pieni di non si sa bene quale strana pietanza e, ovviamente, ognuno con la sua immancabile amaca, visto che questa costituisce al tempo stesso il tuo unico letto, camera e casa per 4 giorni di viaggio lungo le scure acque del fiume Ucayali, uno dei tanti affluenti del rio Amazonas. In poche ore il battello diventa un vero e propio campo profughi: una fila di amache che sparisce a perdita d'occhio, donne che allattano i piccoli, uomini che giocano a carte o leggono in pace la loro bibbia, vecchi che si ciondolano sulle amache per creare una minima corrente d'aria, ragazzini che importunano ragazzine e marmocchi che scorazzano ovunque prendendo a testate le amache di qualcuno che si stava tranquillamente facendo la meritata "penichella". Per i pasti poi non vi dico: al tocco della campana, tutti si mettono a correre scendendo precipitosamente le scale per poter essere i primi di una interminabile fila... tutti in coda con la propia bacinella, tegamino o latta per poter aver diritto a una misera sbobba; ovviamente non sto parlando della famosa sbobba di CasaMasoni, quella preparata amorevolmente ogni settimana dal Fede, che qui potrebbe essere pagata oro, sto parlando di un intruglio di riso e acqua assaporato leggermente di cannella in cui va intinto un pezzo di pane duro come il marmo!
Il tutto viene servito a palettate dalla "Bella", un cuoco "trans" che ama cantare mentre serve i pasti... per non parlare del nano dietro al bancone del bar (se cosi' lo volessimo chiamare), che stenti a scorgerlo ogni volta che ti avvicini al finestrone... una specie di circo galleggiante insomma !!!
Sulla Don Segundo ho avuto modo di conoscere un sacco di gente, dalle famigliole che avevano appeso l'amaca attaccata alla mia, ai mafiosi del narcotraffico di TingoMaria, che quando sanno che sei italiano non ti mollano piu', cercando di proporti strani illeciti affari, oppure piu' semplicemente cercando di ottenere la cittadinanza italiana attraverso un matrimonio combinato con mia cugina... io, chiaramente, ho precisato subito di non avere cugine (mentira!) ma ho chiesto se faceva lo stesso con un cugino.... - Lorenzo... preparati che ora hanno il tuo indirizzo e il tuo numero di telefono ! -
.... e cosi' , parlando con chiunque, leggendo ogni tanto uno dei tanti libri che mi porto dietro e cucendo quello che si era strappato negli ultimi mesi, sono trascorsi velocemente 4 giorni attraverso la foresta amazzonica, fino a quando l'Ucayali si e' incrociato con il Marañon per dar vita finalmente all'immenso Rio delle Amazzoni, un fiume gigantesco che attraversa quasi tutto il Sud America nella sua larghezza.
La vita da battello non e' finita comunque!
Mi aspettano ancora molti chilometri via fiume prima di raggiungere il confine, ma per il momento mi prendo una piccola pausa qui a Iquitos, preparandomi ad entrare in uno degli stati piu' estesi del mondo: il Brasile!

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