6 feb 2008

... gli ultimi balzi














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05/02/2008 - Encarnaciòn (Paraguay) - 350 mt

Oggi è l`ultimo giorno di Carnevale in Brasile, l`evento folklorico più grande e conosciuto del sud America. Rio de Janeiro si è trasformata in un`immensa sfilata di colori e balli a ritmo di samba mentre a Salvador de Bahia milioni di persone ballano e barcollano ubriachi di fronte a gigantesche casse audio montate appositamente sui tir che avanzano lenti per la città.
La follia, l`inibizione, la voglia di far festa esplode in ogni strada e quartiere del paese.
Sfortunatamente io non mi trovo in Brasile ma a qualche centinaio di km più a sud-ovest, e precisamente in Paraguay.
Sarei già dovuto tornare da tempo ma ho avuto alcuni problemi con l`acquisto del biglietto aereo, così si è dovuto rivalutare tutto e posticipare la partenza.
Ho lasciato da tempo il Cile, passando per Mendoza, la capitale argentina del vino, dove da poco tempo è arrivato pure il Pinde... sembra che l`Argentina si stia riempiendo per l`ennesima volta di friulani! Dopo una coppa di vino nell`argentina occidentale sono tornato a riaffacciarmi dal lato orientale, nuovamente a Buenos Aires, dove ho avuto modo di salutare Fabio prima che ripartisse per l`Italia e di dare un abbraccio a Elisa, sorella di Amelia, con cui ero rimasto in contatto per tutto il viaggio senza aver mai avuto l`opportunità di conoscerla dal vivo. Incredibilmente anche lei era di passaggio per la capitale.
Il viaggio è poi proseguito verso l`Uruguay, attraversando il favoloso delta del Rio de la Plata, quello che dicono essere il fiume più largo del mondo.
Sul delta si afacciano una miriade di isolotti verdi popolati di graziose casette di legno, alcune delle quali sono ormai state sormesse dal fiume durante alcune piene stagionali.
Il cammino verso nord è continuato assieme alla compagnia di Celina, un`amica di Angie, una dolce ragazza dai stupendi occhi color madreperla.
Assieme a lei il viaggio è stato molto più piacevole.
Abbiamo toccato poco a poco Colonia, Montevideo (dove mi sono rincontrato con il mio vecchio compagno di viaggio Lorenzo), e spiagge come La Pedrera, Valizas, Cabo Polonio, Punta del Diablo, luoghi popolati da artisti di strada, artigiani viaggiatori, musicisti e vagabondi di ogni tipo che davano a questi luoghi un atmosfera hippye fuori dall`immaginario collettivo. Notti senza luce elettrica illuminate dalla luna piena, spettacoli teatrali e concerti di musica folklorica era tutto ciò di cui si viveva.
Luoghi senza tempo e senza nessuna fretta di dover arrivare.
Poi Celina è tornata in Argentina al termine delle sue corte ferie ed io ho proseguito rapidamente verso "la triple frontera", dove Brasile-Argentina e Paraguay si incontrano sul Rio Paranà, nel punto in cui si unisce al Rio Iguazù e sprofonda in una serie di impressionanti cascate fumeggianti circondate dalla foresta sub-tropicale. Un luogo che lascia assolutamente senza fiato!!!
Provare per credere!
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La leggenda vuole che molti anni fa il fiume fosse abitato da un enorme e mostruoso serpente il cui nome era Boi, il dio del fiume. Ogni anno gli indios che abitavano le terre circostanti gli offrivano in dono una giovane ragazza affinchè fosse sacrificata.
Giunse l`anno in cui la congregazione dei capi tribù decise di sacrificare Naipì, la più bella delle ragazze. Ma Tarobà, capo di una piccola tribù, ne era profondamente innamorato e tentò in tutti i modi di cambiare la decisione della congregazione, però senza successo!
Tarobà allora corse ai ripari e rapì la ragazza la notte anteriore al sacrificio, caricandola su una canoa e navigando rapidamente lungo il fiume.
Il serpente Boi si accorse subito di ciò che stava accadendo e sfogò tutta la sua ira sui giovani in fuga: fece collassare il letto del fiume trasformandolo in un gigantesco salto d`acqua che oggi corrisponde alle cascate di Iguazù.
La giovane Naipì fu trascinata dalla corrente e trasformata in una pietra che si trova nel punto in cui le cascate confluiscono mentre il giovane Tarobà, che riuscì ad aggrapparsi ad alcuni rami fu trasformato in un gigantesco albero che si trova sulla cima delle cascate.






Il serpente Boi, poi, si immerse nelle acque insinuose della Garganta del Diablo, dove le cascate acquistano la maggiore forza e da lì mantenne la sua posizione per vigilare i due amanti... la condanna per loro è l`eterna separazione nonostante la piccola distanza.
In realtà nei giorni in cui il sole brilla splendente, la maledizione viene spezzata poichè dal fondo della cascata, propio dove si trova la pietra immobile, dalla "garganta del diablo" si alza maestoso un lucente arcobaleno che raggiunge l`albero sul costone della cascata superando il potere di Boi.
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Questa è anche la regione dove furono installate le missioni gesuitiche, piccole città autosufficienti nel cuore della foresta, nate per proteggere gli indigeni Guaranì dalla persecuzione che li voleva schiavi e diventate il fulcro della conversione evangelica di migliaia di indios.
Il successo dei gesuiti fece crescere enormemente il loro potere in queste terre e in tutto il mondo tanto che papa e monarchi cominciarono a preoccuparsi e giunsero ad obbligare i padri a lasciare le missioni per far rientro in Europa.
Da que momento le missioni caddero in rovina ed oggi quello che appare ai miei occhi non sono altro che cumuli di pietre e poche pareti rimaste in piedi nel bel mezzo del silenzio della selva.
Questa tappa ci voleva, ho salutato definitivamente la foresta... ora ci si può spostare nuovamente verso sud!

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