24 gen 2007

Avventura Metropolitana





12/01/2007 - Nueva York -
Scrivo da New York, una citta' a dir poco sconvolente. Basta guardare l'aereoporto JFK che ci si rende conto di quanto sia grande. Per raggiungere uno dei suoi 9 terminals o per andare a prendere da li' lametro e' necessario prendere un treno che impiega circa 30 minuti pergirarci attorno. Tre giorni qui sono stati sufficienti per rendermi conto di quali siano le suedimensioni spropositate. Ogni cosa e' incredibilmente gigante: i palazzi sfiorano il cielo, le autosono enormi, potenti e lussuose, i camion raggiungono e superano l'altezzadi una casa, le strade che attraversano il centro non hanno meno di 6corsie, i parchi cittadini assomigliano piu' a delle riserve nazionali, icentri commerciali sono delle citta' all'interno della citta', gli affittidegli appartamenti sono allucinanti.. il che presuppone salari altrettanto spropositati. New York e' la citta' cosmopolita x eccellenza: l'incontro di ogni razza,religione, lingua, cultura e abitudine conosciuta sulla faccia della Terra. Incredibilmente la lingua piu' diffusa non e' l'inglese, bensi' lo spagnolo. Questo e' frutto delle ultime ondate di immigranti provenenti dall'America Latina che stanno invadendo completamente gli States. Gli ispanici qui occupano l'ultimo posto nella graduatoria della scalatasociale, il gradino piu' in basso, quello che una volta era occupato dagli"afro" e che ora, nel corso delle generazioni, e' rimasto vacante. Messicani, portoricani, ecuadoregni e cosi' via svolgono tutti i lavori piu'infimi, quelli che ormai nessuno vuole esercitare. Dopo il lavoro invadono la metro ancora vestiti con le loro tute da muratori, sguatteri, spazzini, ecc. Purtroppo 3 giorni son pochi per visitare questa citta', ma abbastanza per capire che qui tutto e' una gigantesca e sconvolgente esibizione: una citta'eretta a monumento della grandezza del popolo statunitense. All'areoporto c'era Stefano a ricevermi... un po' annoiato per il ritardo dell'American Airlines, la compagnia che mi ha regalato una sorta di "Odissea" metropolitana.
A Londra quasi perdevo il volo per accertarmi che mi avessero imbarcto lo zaino... la prudenza non e' mai troppa!!!!!!!L'aereo parte in ritardo e poi il ritardo aumenta a causa della sosta a NewYork in attesa di un parcheggio per il nostro boeing 777.
I controlli di sicurezza americani hanno dell'incredibile, tanto che fanno passare la voglia di visitare il nord America. Qui ho aspettato in fila altri 40 minuti fino all'arivo del mio turno: consegna di documenti, compilazione del famoso e assurdo "modulo", verifica delle impronte digitali, verifica della retina degli occhi e poi la domanda fatidica: "dove va ad alloggiare durante il soggiorno a NY?" Ma chiaramente una risposta semplice non e' sufficiente... serve l'indirizzo esatto con tanto di firma per certificarlo. Sfortunatamente io non me lo ricordavo a memoria e l'unico pezzo di carta sul quale compariva si trovava dentro lo zaino che, neanche a farlo a posta si trovava (in quel momento a mia insaputa) ancora all'aereoporto di Londra."Senza indirizzo non possiamo farla passare" mi dice quell'antipatica dell'agente di polizia aereoportuale... "e' la legge!!!!""Cosa?" faccio io! Indietro non posso tornare... uscire nemmeno... cosa devo fare?Parcheggiarmi per qualche anno all'aereoporto JFK (come la storia assurda di quel tizio bielorusso che c'ha vissuto x diverse settimane)?La burocrazia di questo paese e le sue incredibili leggi che sprigionano liberta' "import-export" da ogni poro mi fanno impazzire!
Chiedo alla tipa di rimediarmi una soluzione su due piedi ma lei seccamente risponde "NO WAY!!!" Ma pensa te! Comincio a seccarmi e dopo 30 minuti di imprecazioni in italiano un'altra agente piu' giovane e decisamente piu' simpatica si offre di trovarmi una soluzione semi-illegale: mi scrive sul modulo il suo indirizzo di Brooklyn che mi apre le porte per questo fantasmagorico mondo americano.E' fatta!!! Esco dalla dogana lanciando agli agenti gli ultimi insulti in italiano e vado a riprendermi il mio zaino che, come gia' accennato, si trovava pero'dall'altra parte dell'oceano. Quello che dovrebbe costituire la mia casa sulle spalle per chi sa' quanto tempo non e' giunto a destinazione. Dopo altri 30 minuti di fila di fronte all'ufficio "baruffe e bagagli smarriti" della AA mi rendo finalmente conto della scomoda verita'. Mi assicurano che il bagaglio arrivera' entro il giorno seguente, lascio loro il vero indirizzo di Brooklyn di Stefano ed esco finalmente dal JFK. Un'ora e mezza di treno + metro e si arriva nel confortevole appartamento dell'amico. Sono a pezzi e cado addormentato. Il giorno seguente lo zaino chi l'ha visto? .... Io no!Chiamo l'ufficio della AA e metto pressione affinche' muovano il culo, ma loro non dimostrano alcuna preoccupazione x il fatto che io entro 2 giorni debba ripartire x Mexico City. Suggeriscono di provare a richiamare il giorno seguente e io seccato eseguo gli ordini. Il giorno dopo sembra che lo zaino sia arrivato ma il conducente che guida il furgone dei bagagli smarriti non si combina con le strade di NY e non capisce nemmeno tanto bene l'inglese.... lo zaino non arriva neanche stavolta! Richiamo nuovamente il giorno seguente e cadendo dalle nuvole mi dicono che lo zaino non e' mai uscito dall'aereoporto JFK, questo significa che il conducente non l'aveva ancora ritirato.... propongo di bloccare tutto e di andare a ritirarlo di persona, visto l'urgenza della faccenda... la prudenza non e' mai troppa!!!
Mollo tutte le visite dei musei e mi fiondo dall'altra parte della citta' attraverso la subway... dopo due ore rieccomi di fronte all'ufficio "baruffe e bagagli smarriti". Dov'e' lo zaino? Buhhh?
Li' non c'e'! - Qua nemmeno! Mi spediscono al magazzino e mi suggeriscono di cercare lo zaino di persona... ma niente! Torno all'ufficio "stragi legittime" e con un inglese da far invidia a un americano spiego che entro pochi minuti mi devono tirar fuori lo zaino o son cazzi amari x tutti ...."take it easy" mi consigliano..... certo che son proprio de coccio!!!! dopo una serie di chiamate a catena e di contro-chiamate spiegano che lo zaino e gia' a casa che mi aspetta
Ma a casa non c'e' nessuno perche' son ancora tutti al lavoro. Chiedo di richiamare l'autista scemo x accertarmi che l'indirizzo al quale ha recapitato fosse corretto, ma me lo vietano e mi dicono di tornare a casa che la' c'e' lo zaino, ..che e' tutto a posto, ..che la vita e' bella e che tutti vivranno felici e contenti. Sfinito e impossibilitato a trovare un'altra soluzione torno a casa con le orechie basse e la coda fra le gambe e mi ripercorro un'ora e mezza di treno+ metro.
Arrivo e lo zaino, come in un sogno, compare ai miei occhi. Il fatto e' pero' che e' tutto sottosopra, svuotato, mezzo rotto e con l'imboccatura ancora aperta....non so ancora se ci sia tutto perche' e' impossibile ricordarsi la marea di oggetti che ci avevo inserito. Almeno ho lo zaino!
Sembra che al citofono abbia risposto un vicino e abbia fatto la cortesia di farmelo trovare li'. Stefano e' stato gentilisimo e oltre l'ospitalita' si e' anche offerto di farmi da guida dopo il lavoro nella visita dei punti nascosti della citta'. A NY mi son anche incontrato con Gabro e Mary a un'appuntamento fissato settimane prima in un punto x di questa metropoli. Nonostante un nettissimo ritardo ci siamo visti e abbiamo proseguito x i 3 giorni la visita della citta' - nonostante gli imprevisti da zaino -Al termine ho salutato tutti e son salito sul volo della Delta Airlines perCitta' del Messico, nella direzione opposta a quella percorsa da migliaia di"trasmigrantes" messicani e sudamericani.










14/01/2007 - Ciudad de Mexico -

Arrivato a Citta' del Messico!
Compilo un sacco d moduli all'aereoporto ma sta volta esco indenne dallaburocrazia americana. Non trovo lo zaino! Nessuno sa spiegarmi dov'e'.
Quelli della DA arrivano dopo un'ora e investigando scoprono che il mio zaino e' ad Atlanta.
La verita' e' che il mio zaino sta viaggiando molto piu' di me e probabilmente si sta anche divertendo un cifra nella promiscuita' delle stive degli aerei assieme a centinaia di altri bagagli di tutto il mondo.Compilo il modulo con l'indirizzo di Alejandra, l'amica messicana che mi ospita qui in Messico e mi arrendo stanco morto... mi consegneranno lo zaino all'indomani... o meglio questo e' quello che mi vogliono far credere... perche' l'indomani, che e' oggi, alle 2: 31 a.m. ancora il mio zaino nonl'ho visto!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Masoni, ho sentito dire dei tuoi numeri con Jagannath. Grande! Avanti così!

Masoni ha detto...

Sto semplicemente portando in vacanza un Dio che si e' annoiato x molti anni... credo si stia divertendo!